Come affrontare le problematiche di management

Il mondo azienda può essere vissuto ricoprendo ruoli diversi, cui devono corrispondere precisi poteri e chiare responsabilità, in rapporto assolutamente simmetrico, dal momento che potere senza responsabilità è tirannia, laddove responsabilità senza potere è condanna.

Chi, rispetto alla gestione, ha compiti corporate, è perché incarna la figura dell’imprenditore ovvero veste i panni del manager o, ancora, al loro cospetto potrebbe porsi come supporto in quanto consulente di direzione.

Non si esclude che uno stesso soggetto possa vivere il management da tutti e tre i punti di vista, alternandosi nell’una e nell’altra funzione a seconda del momento.

Ciò, almeno sotto il profilo teorico, è assolutamente ammissibile, in considerazione che le problematiche gestionali sono le medesime, la cui risoluzione non dipende dalla posizione ricoperta ma unicamente dalla capacità di padroneggiare la materia gestionale.

Fondamentalmente, tali problematiche potrebbero essere raggruppate in tre categorie: problematiche la cui definizione richiede il possesso di conoscenze; problematiche la cui definizione richiede lo sviluppo di competenze; problematiche già affrontate in passato, per le quali tocca attingere anche dalle esperienze vissute.

Il comune denominatore da cui non si può prescindere perché ognuna delle tipologie di questioni di management riceva la migliore risposta è lo studio continuo, l’incessante approfondimento, l’instancabile sperimentazione sul campo.

Questo approccio consente, per le problematiche del primo tipo, di acquisire le richieste conoscenze, imprescindibili perché quella determinata dinamica gestionale possa essere gestita efficacemente.

Non solo, il costante allenamento porta a trasformare le conoscenze in competenze, utili per la seconda varietà di faccende di management, facendo propria la capacità di affrontare la gestione secondo una modalità di ragionamento circolare, così da cogliere le molteplici implicazioni che da una specifica tematica possono derivare, impattando sui vasi aspetti di gestione, che solo un’attitudine multidisciplinare offre la possibilità di valutare.

Infine, in relazione al terzo genere individuato, la propensione ad indagare il tema del management crea le condizioni perché il proprio bagaglio di conoscenze e competenze possa adeguarsi in funzione delle evoluzioni accademiche, ambientali e culturali intanto intervenute, con la conseguenza di poter garantire sempre non una soluzione bensì la soluzione.

È facile, a questo punto, concludere che il proprio orientamento alla gestione aziendale sarà vincente solo se caratterizzato da una quotidiana attività di studio, che sarà naturale se alimentata da un’illimitata passione.

 

 

Michele Monteforte            

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