Come utilizzare la leva bancaria

Chi si occupa della gestione di qualsiasi azienda deve preoccuparsi inevitabilmente di indirizzare, nel modo più attento possibile, due aspetti di essa, assolutamente complementari, salvaguardandone gli equilibri, pena la sopravvivenza dell'azienda stessa.

Innanzitutto, si presenta come imprescindibile un oculato governo della situazione economica, la quale misura l'attitudine dell'organizzazione a realizzare un fatturato, dunque, a conseguire ricavi tali da consentire l'integrale copertura dei costi, lasciando un congruo margine di utile.

E' chiaro che siffatta capacità è espressione dell'abilità imprenditoriale a ricercare nuovi e profittevoli business.

Altrettanta rilevanza, in vista della conservazione di un buon stato di salute aziendale, assume una premurosa conduzione della situazione finanziaria finalizzata a preservare la solvibilità dell'azienda ovvero la relativa propensione ad onorare gli impegni finanziari assunti facendo ricorso ai mezzi di cui dispone.

Questa prospettiva chiama in gioco le competenze manageriali necessarie al fine di individuare le soluzioni più giuste perchè si abbia una struttura finanziaria in armonia.

Le fonti a cui attingere le risorse utili per fronteggiare i programmati esborsi possono essere interne, perchè prodotte dalla medesima gestione in una logica virtuosa di autofinanziamento, ovvero esterne, come può essere l'indebitamento bancario.

E' in questa seconda ipotesi che diventa determinante la bravura del manager sia nell'individuazione delle operazioni giuste che nell'implementazione dell'espediente che la tecnica bancaria mette a disposizione.

La scelta va adottata partendo dalle esigenze di cassa specifiche così da privilegiare uno strumento che abbia caratteristiche coerenti, al fine di sconguirare pericolosi squilibri.

 

Michele Monteforte  

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