Conflitti aziendali, quando è giusto incentivarli

Pensare che sia buona prassi stimolare dispute in un ambiente aziendale risulta, a ragion veduta, quanto meno sorprendente in prima battuta. In realtà, può rivestire la sua rilevanza.

Ogni processo decisionale, perché abbia ricadute positive sull’ambito gestionale di riferimento, è necessario che si realizzi attraverso il pieno coinvolgimento delle diverse figure aziendali interessate, in modo che ciascuna apporti il proprio contributo utile in vista della migliore risoluzione della problematica in questione.

Nulla impedisce che siffatto confronto avvenga discutendo, magari animatamente, consentendo a chiunque di esternare sensazioni, idee, impressioni, superando ogni filtro e, magari, abbattendo ogni remora.

È esattamente in tal senso che potrebbe presentarsi come una pratica vincente accendere conflitti, consentendo di giungere ad una visione completamente chiara proprio grazie alla condizione di assoluta libertà in cui viene a trovarsi ciascun partecipante, indotto a manifestare perfino le sue emozioni più intime.

Creare, dunque, un contesto nel quale le persone possono esprimere senza impedimenti anche dubbi, malcontenti, insoddisfazioni significa porre le premesse perché in azienda regni una qualità eccellente della vita, con ovvie benefiche ripercussioni sull’intero processo di svolgimento dell’attività.

 

Michele Monteforte            

 

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