Il change amanagement

Spesso, forse troppo, capita di osservare che, nonostante la forte volontà, gli sforzi perpetrati e i rischi corsi, tentativi di apportare, all’interno della propria azienda, cambiamenti nell’approccio manageriale non sortiscano gli effetti desiderati, per non parlare addirittura di fallimento.

È assolutamente necessario indagare i motivi per effetto dei quali i progetti di change management non apportano i benefici perseguiti.

Una prima criticità potrebbe riguardare il processo di comunicazione attraverso il quale le persone che vivono l’organizzazione devono acquisire consapevolezza dell’utilità, degli obiettivi o della necessità di avviare una fase di cambiamento.

Laddove, invece, lo storytelling sia gestito in modo efficace, di per sé non può costituire l’aspetto determinante perché abbia buon esito il ciclo di trasformazione che si può decidere di avviare.

Per quanto siano fondamentali la visione, la prospettiva, lo scenario che si vuole immaginare ad evoluzione avvenuta, entrano in gioco ulteriori fattori rilevanti, primo fra tutti quello di natura culturale, pertanto, probabilmente, si dovrebbe partire proprio da un profondo rinnovamento di cultura da costruire sulle aspettative, sulle emozioni, sugli stimoli nuovi da offrire. Ciò consentirebbe di conquistare il necessario consenso affinché il cambiamento voluto si perfezioni.

 Ecco, dunque, che non basta avere buone intenzioni, per cui, allo scopo di conseguire i risultati voluti, è bene progettare attentamente il processo di introduzione del nuovo orientamento, prevedendone, innanzitutto, un’adozione graduale che consenta di metabolizzare i piccoli successi, mantenendo uno stretto contatto con il vissuto quotidiano.

In secondo luogo, diventa imprescindibile maturare una convinta propensione all’ascolto, così da sviluppare una preziosa empatia che consenta di cogliere le aspettative, i desideri, le emozioni delle persone.

Infine, chi si pone quale fautore del processo di metamorfosi deve saper valutare attentamente i reali progressi conquistati, se questi sono effettivamente tali, gli eventuali punti di vista distanti dal proprio al fine di mettere costantemente in discussione l’intero passaggio.

Tutto questo per evitare di dover dire: “ci abbiamo provato”

 

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