Imprenditore: Minaccia o Risorsa?

La figura dell'imprenditore, alla pari di qualsiasi altro fenomeno della realtà, ha vissuto una profonda evoluzione, il cui effetto è stato quello di superare pericolosi preconcetti, formatisi con l'avvento delle convinzioni marxiste e consolidatisi nel corso del tempo.

L'affermazione, appunto, del pensiero marxista, prima, e i mutamenti che investono l'intera società negli anni sessanta del ventesimo secolo, poi, contribuiscono a che si diffonda un'immagine manichea della ricchezza, di colui che persegue unicamente il proprio arricchimento personale, incurante delle esigenze, delle ambizioni, dell'essere di chi gli collabora.

Tuttavia, negli ultimi anni, grazie anche all'apporto della letteratura aziendale che ha indirizzato la gestione delle risorse umane, è emersa l'importanza del ruolo dell'imprenditore e, in particolare, la rilevanza che, attraverso la sua organizzazione, riveste l'impatto che la sua azione esercita in ambito sociale.

In altre parole, partendo dall'inconfutabile presupposto che l'impresa non esiste senza profitto, questo diventa non più uno scopo bensì uno strumento a mezzo del quale si vuole rispondere a bisogni diversi di soggetti diversi, ognuno portatore di un qualche interesse. Quelli che in gergo si chiamano stakeholders.

Ecco che l'impresa, per il solo fatto di esistere, assume una responsabilità sociale a favore del tessuto territoriale in cui è inserita, per i vantaggi che offre in termini di creazione di lavoro, formazione, benessere.

Visto così, l'imprenditore che si muove nel pieno rispetto della sua funzione che può definirsi civica trasforma l'impresa da fenomeno naturale a fenomeno sociale, ribaltandone completamente la percezione.

 

Michele Monteforte 

Powered by Fastcom Group SRL