Qual è la leadership che funziona

C'era una volta (così iniziano le favole e questa, per certi versi, potrebbe esserlo, non perchè inventata, ma per la rara profondità) un imprenditore, fondatore e capo azienda, innamorato della sua creatura, desideroso di perseguire un costante miglioramento nel funzionamento della sua organizzazione, specie per quel che concerne il clima che ne regna e, quindi, i rapporti con le sue persone (qui la favola).

 

Pone un interrogativo: ho una leadership? se si, di che tipo? funziona?

 

Sin da subito, ho voluto dare una risposta inaspettata, del tipo: qual è la forma del tuo tavolo riunione? rettangolare, dice lui.

 

Questa precisazione ha consentito una profonda riflessione che ha gettato luce sul suo stile di gestione.

 

La forma rettangolare evoca l'immagine della gerarchia, suggerisce la linearità verticale del sistema di comando e controllo, rimanda, quindi, ad una leadership basata sull'autorità, magari imposta dall'organigramma.

 

Tutto ciò può accadere anche in modo inconsapevole, allorquando la "colpa" non è di affermare con prepotenza il proprio ruolo di capo quanto, piuttosto, quella di aver omesso di creare i presupposti perchè quel ruolo fosse riconosciuto.

 

Pertanto, l'ambizione decisa e manifesta di voler cambiare atteggiamento (la favola continua) ha stimolato vari suggerimenti, tutti convergenti verso un'irrinunciabile trasformazione nella direzione di una leadership trasversale, riconosciuta, condivisa, tale perchè costruita sull'autorevolezza quale esito di un processo articolato tra possesso di specifiche competenze, sviluppo di una invidiabile capacità di previsione, spiccato intuito, profondo spirito di iniziativa ecc..

 

Ci si è posti un ultimo interrogativo: da dove iniziare?

 

Risposta: dalla sostituzione del tavolo rettangolare con uno circolare, passando dall'idea della gerarchia a quella del coinvolgimento.

 

Anche i simboli hanno il loro perché.

 

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