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L'equilibrio nella gestione di un team di lavoro
Un modo certamente controproducente di gestire un team di lavoro è ignorare le differenze di portata esistenti tra i componenti.
È un dato di fatto che esistono risorse più brillanti di altre, ruoli più decisivi di altri, compiti più delicati di altri.
Questa verità inconfutabile non implica minimamente che si possa fare a meno delle risorse meno brillanti, dei ruoli meno decisivi, dei compiti meno delicati.
Esiste un equilibrio che va salvaguardato, innanzitutto, sviluppando una forte abilità a trasformare queste differenze in forza e ciò è realizzabile, in primo luogo, sensibilizzando chi è più importante ad assumere la responsabilità derivante da questo status, così da essere il più affidabile, il più determinato, il più pronto ad essere di esempio.
Lo sforzo più impegnativo, probabilmente, sarà quello di convincere chi opera dietro le quinte, chi non ha i riflettori addosso, chi esegue un lavoro oscuro a essere parte di un’impresa, del conseguimento dei risultati, della composizione di un mosaico che in assenza anche di una sola tessera sarebbe un nulla.
Si ribadisce l’opportunità di non nascondere la diversità di valore tra le persone che vivono un’organizzazione aziendale, pertanto, è doveroso sottolineare la criticità che riveste l’uso di una comunicazione chiara, diretta, onesta che deve farla emergere, nel pieno rispetto, si intende, di ogni personalità e nell’intento di precisare il contesto in cui ognuno deve sapere quale sia il suo contributo atteso.
È bene tener presente, per concludere, che l’armonia che deve dominare un gruppo non è un fenomeno statico e ciò, fondamentalmente, perché il valore di ciascuno non lo è. Il valore è qualcosa che cambia, che cresce, che si costruisce, per cui può cambiare il peso specifico del singolo.