Rispondi al commento

Economia Circolare: Un concetto nuovo

Si va diffondendo negli ultimi tempi una nozione, quella di economia circolare, che porta con sé una rivoluzione di portata tale da attentare ad un paradigma, quello dell’economia lineare, che resiste dagli albori della rivoluzione industriale, costruito intorno ad un circolo non proprio virtuoso scandito dalle consuete fasi del procacciamento delle materie prime, seguito dalla produzione, fino ad arrivare a doversi occupare del gravoso problema dello smaltimento dei residui.

Questo funzionamento caratterizza un sistema di creazione di valore piuttosto inefficiente, dove, appunto, la linearità del processo di estrazione, produzione, consumo e smaltimento fa sì che nel 2012 in Europa, su 16 tonnellate di materiali utilizzate per abitante, il 60% degli scarti è finito in discarica o negli inceneritori e solo il 40% è stato riciclato (Fonte: Studio Harvard Business Review).   

Le importanti conseguenze in ambito sia ambientale che sociale, in termini di consumo di massa, utilizzo di combustibili fossili, urbanizzazione, trasporto globale hanno contribuito a rendere l’impostazione lineare obsoleta oltre che dannosa e in questo clima si va affermando il modello dell’economia circolare intesa quale economia di recupero in cui vige il principio di fare di più non con meno ma con ciò di cui già si dispone.

L’utilità derivante da questo innovativo approccio nasce dalla consapevolezza del progressivo esaurimento del capitale naturale esistente, ovviamente limitato, pertanto l’avvento dell’economia circolare  incarna principalmente un’esigenza reale di fronte al calo della produttività delle colture di cereali o al crescente costo dello sfruttamento minerario.

L’argomento è di elevata rilevanza al punto da entrare nell’agenda politica dell’Unione Europea, con la Commissione Europea che sembra orientarsi nel senso di iniziative che vanno proprio verso l’implementazione dello schema dell’economia circolare, dal momento che il comune denominatore delle attuali politiche messe in atto è proprio l’obiettivo della sostenibilità del sistema, in cui vengono posti i presupposti perché non residuino prodotti di scarto e nell’ambito del quale le risorse vengono sistematicamente riutilizzate.

Le ricadute di tipo economico sarebbero, ma si vuole ottimisticamente dire saranno, notevoli, nella forma del risparmio dei costi di produzione, dell’incremento del Pil, della crescita dell’occupazione.   

Perché la transizione verso il più produttivo funzionamento dell’economia circolare non resti un’utopia, avranno un ruolo determinante le nuove tecnologie e i modelli di business innovativi; si pensi, per esempio, che grazie al car sharing tipo Uber, ma anche ai veicoli elettrici e a quelli a guida autonoma, nel settore dei trasporti il costo medio per chilometro di un’auto potrebbe diminuire fino al 75%, con ovvie ripercussioni positive in materia ambientale e di competitività delle aziende, quest’ultima accresciuta dalla rimozione delle inefficienze.

Il buon senso obbliga a considerare che l’attuazione dello schema su cui si fonda l’idea dell’economia circolare non può essere indolore, nel senso che occorre tener conto dei considerevoli costi di transizione dovuti alle enormi e necessarie spese di ricerca e sviluppo, ai finanziamenti indispensabili per favorire il lancio di nuovi prodotti, all’incremento della spesa pubblica imprescindibile per creare le infrastrutture digitali, benché siffatte problematiche, viste da un’altra prospettiva, possono presentarsi quali opportunità.

Un ultimo aspetto da analizzare è strettamente connesso alle resistenze al cambiamento che dall’attuale sistema ormai radicato possono scaturire. Ne è un esempio emblematico il caso Uber nel nostro Paese, il cui progetto di car sharing ha scatenato la rivolta dei tassisti, costituendone un ostacolo non da poco.

Michele Monteforte                      

Rispondi

  • Indirizzi web o e-mail vengono trasformati in link automaticamente
  • Elementi HTML permessi: <a> <em> <strong> <cite> <code> <ul> <ol> <li> <dl> <dt> <dd>

Ulteriori informazioni sulle opzioni di formattazione

Powered by Fastcom Group SRL